L’ORCO SERAFINO
Che dire? Siamo di fronte a un gioco in cui il testo scritto sulle carte costituisce l’ossatura del meccanismo e che quindi non risponde ai criteri di pubblicabilità verso cui ci si dovrebbe orientare. L’umorismo e le buone trovate che si ottengono nel creare le vicende dell’orco (che si chiama Serafino nel titolo e Nasopeloso nel regolamento e sulle carte!) si esaurisce quando (dopo poche partite) si conoscono già tutte le carte. Onore al merito, comunque, di aver creato un meccanismo che permette di ottenere storielle sensate mescolando un gran numero di carte diverse, con risultati efficaci.
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