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              Tre opere d’autore. Tre opere che rappresentano una maturità 
                  di contenuti e di tratto unica. Tre descrizioni di personaggi 
                  non comuni. Questo il leitmotiv che unisce le tre “interviste” 
                  del friulano Davide 
                  Toffolo, artista completo e poliedrico (è il frontman 
                  della band Tre Allegri Ragazzi Morti). Un lungo viaggio che 
                  parte da Primo Carnera, il gigante che cammina, prosegue attraverso 
                  il dialogo con Pasolini e si conclude con il “re bianco” 
                  Copito de Nieve, unico esemplare di gorilla albino, catturato 
                  37 anni fa in Sud America e recentemente deceduto, dopo una 
                  lunga malattia, allo zoo di Barcellona. 
				  
        
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				  La mostra espone le tavole salienti dei tre volumi ed è accompagnata dal commento dello stesso Toffolo: commento frutto di una lunga intervista tesa a svelare ogni retroscena sulla creazione di questi piccoli capolavori. Si possono così apprezzare la genuinità e la bontà del pugile Carnera (anche lui friulano) che, esibito inizialmente come fenomeno da circo per la sua altezza, conquista il titolo di campione dei pesi massimi oppure le innumerevoli sfaccettature di Pier Paolo Pasolini poeta, saggista, regista e, soprattutto, uomo. Un caso a parte rappresenta l’ultimo lavoro sul gorilla Copito de Nieve: uscita nello scorso settembre e considerato dallo stesso Toffolo come il suo “8 e ½ felliniano”, quest’opera descrive, attraverso un viaggio fisico (da Genova a Barcellona e poi Londra) ed interiore unito alla storia biografica del primate albino, il difficile rapporto tra l’uomo, gli esseri viventi, la malattia e la morte.  
        
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